Località Presicce – Cenni storici

“Presicce riposa tra due giocaie sub appenniniche che stanno l’una a levante l’altra a ponente, nel piano di una vallata così aprica e ridente, che guardati i suoi pini caratteristici a grande ombrello, qualche palma dattifera, le creste dei monti coronate di sempre verde ulivo, il tappeto sfioccato e variopinto dei grassi campi che lo circondano, vi dà a primo acchito l’aria di un luogo orientale, l’idea della valle di Baidar, l’Arcadia antica, la Tebe della Crimea”. Così, Giacomo Arditi descrive Presicce nella sua opera “La coreografia fisica e storica della provincia di Terra d’Otranto” edita nel 1879.

L’etimologia latina “Prae-sitium”, a causa della sete, oltre a confermare, secondo l’Arditi, l’origine in epoca romana, rafforza la teoria secondo la quale fu proprio il bisogno d’acqua a determinare la sua fondazione.

Vi sono voci discordi fra gli storici circa la datazione della nascita di Presicce. L’Arditi la fa risalire al IV secolo d.C. in seguito ad una lunga siccità che durò tre anni e che costrinse gli abitanti dei casalivicini ad insediarsi in questa zona un tempo paludosa. Altri, invece, come il Sigliuzzo, datano l’origine del centro tra l’VIII e il X sec. d.C., affermando che Presicce sorse per le esigenze idriche di popolazioni a carattere pastorale. La conferma di queste tesi è data dallo stemma civico di Presicce che raffigura un cervo che si disseta ad una fonte, sotto un albero di quercia.

Nel 1088 Presicce apparteneva al Principato di Taranto, come emerge da documenti dell’epoca.Dal XIII al XIX secolo Presicce vede l’avvicendarsi di numerosi feudatari, come i Securo, i de Specula, i de Nova, i Sangiorgio, i Barrile, i Cito, i Bartilotti e i De Liguoro.

Al ‘500 si devono la chiesa su cui sorge ora quella di S. Maria degli Angeli (della quale si conserva ancora l’affresco della Vergine) e la precedente chiesa di Sant’Andrea prima della riedificazione settecentesca (le cui testimonianze permangono nella cappella “dei morti” all’interno), oltre alla sua torre campanaria, tuttora in piedi.

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