Località Acquarica – Cenni storici

Lo stemma civico di Acquarica del Capo raffigura una fontana d’oro dalla quale si innalza un lungo zampillo d’acqua; tale simbolo sta a rappresentare l’abbondanza di acqua nel territorio.
Varie ipotesi sono state formulate sulle origini del centro. Secondo taluni, è presumibile che nell’XI secolo vi fossero un insediamento in Acquarica (zona del castello) e un altro nella zona del casale di Celsorizzo. Secondo un’altra ipotesi, nelle vicinanze del posto in cui, oggi, sorge il paese, anticamente esistevano tre casali: Cardigliano, Ceciovizzo (oggi Celsorizzo) e Pompignano.
I casali di Ceciovizzo e Cardigliano sono, fino a un certo tempo, coesistiti con Acquarica; non è così per Pompignano: tra il IX all’XI secolo i Saraceni invasero e distrussero Pompignano e gli abitanti si rifugiarono verso l’interno del territorio e, vista la bontà e l’abbondanza delle acque, vi si fermarono ed eressero la nuova patria, che proprio per la ricchezza delle acque, chiamarono Acquarica: «acqua ricca». Più tardi, caduti i casali Ceciovizzo e Cardigliano, i loro abitanti vennero a ingrossare la popolazione di Acquarica che, nelle vecchie carte è contrassegnata con l’aggiunta «de Lama», che in latino significa laguna, ristagno d’acqua, dalla quale deriva il nome della contrada «Lama». Questo ristagno scomparve dopo che si formò la «vora», che inghiottì tutte le acque provocando il prosciugamento della zona. Ancora oggi questa voragine naturale è attiva e assorbe enormi quantitativi di acqua.
Alla fine del secolo XII, comunque, quando esisteva una qualche struttura difensiva, Acquarica apparteneva a tal «cavalier Guarino». Nei secoli successivi si succedettero diversi feudatari.
Nel 1432, Acquarica ritornò tra i beni del principe di Taranto, il quale è probabile che abbia riedificato il castello di origine normanna, all’interno del quale vi era una cappella dedicata a S. Francesco.
Nel 1504 subentrarono i Guarino che la tennero fino al 1528 quando la perdettero per fellonia, avendo partecipato alla rivolta antispagnola a fianco dei francesi.
Nell’informazione fiscale del 1531 si legge che il casale di Acquarica Capitis «tiene certa muralla o reducto para los villanos en tempo de guerra». Nel 1536, Fabrizio Guarino comprò il feudo per 1300 ducati, inaugurando così un periodo di floridezza.
Con la graduale perdita d’importanza del casale di Celsorizzo (abitato fino al XVI secolo) l’antica Parrocchiale della Madonna dei Panetti è sostituita, forse nel corso del XVI secolo, dalla chiesa dedicata a S. Giovanni Battista, al centro del borgo, che costituisce insieme al castello il secondo polo di aggregazione.
Si registra un aumento demografico a partire dalla seconda metà del Cinquecento — inizi Seicento: in quest’epoca un evento importante fu la costruzione di una nuova Parrocchiale in onore di S. Carlo Borromeo (1619), nello spazio antistante il castello.
Il periodo seguente sarà, nella sua generale depressione, ancora più grave per Acquarica. La stessa dimensione urbanistica lo testimonia: dell’epoca rimane soltanto la ricostruzione, nel 1661, della parrocchiale dedicata a S. Carlo Borromeo e la cappella della Madonna del Ponte, ricostruita agli inizi del Novecento.
In seguito, il paese assunse il nome di Centellas, dal cognome del feudatario Giovanni Centellas che ne era il padrone nel 1669. Cessato il breve dominio di costui, riprese il nome di Acquarica con l’aggiunta «del Capo», per distinguersi da una frazione omonima di Vernole.
Nel secolo XIX passato divenne famosa la produzione locale di recipienti costruiti col giunco delle paludi del litorale ionico. Questa produzione fu premiata all’Esposizione mondiale di Vienna del 1873; da allora si cominciò a esportarlo in Europa ed oltre. Di questa tradizione viene custodita memoria nelle stanze del museo del giunco presso il castello.
A seguito di referendum del 16 dicembre 2018, il Comune di Acquarica del Capo si è fuso con il Comune di Presicce nel nuovo Comune di Presicce-Acquarica, istituito il 15 maggio 2019: due centri, che già costituivano fisicamente un’unica città, si sono anche uniti amministrativamente e l’elezione del primo sindaco si è tenuta il 20 e 21 settembre 2020