Il Fascino del Palazzo Ducale: Giardini Pensili e Cappella Palatina di Presicce
Un Viaggio Attraverso Mille Anni di Storia e Architettura

Storia e Architettura del Palazzo Ducale
Il palazzo ducale ingloba nelle sue massicce strutture le testimonianze di quasi mille anni di storia. Un palinsesto di epoche e stili si è stratificato nei secoli, di pari passo alle casate di principi e baroni che si sono succedute, dai Securo ai De Specola, ai De Balzo, etc.
Probabilmente già in epoca normanna venne realizzato un castrum a difesa dei primi nuclei abitativi.
L’edificio presenta una struttura massiccia, severi prospetti delineati, scanditi e alleggeriti dalle soluzioni d’angolo, da eleganti finestre architravate di gusto rinascimentale, dall’ampia loggia, costituita da tre archi a tutto sesto riccamente decorati.
Le coperture degli ambienti interni sono generalmente voltate a botte e a spigolo. Una grande sala, detta “del trono”, reca una copertura lignea a capriate.
È possibile individuare quattro principali fasi edificative dell’attuale Palazzo Ducale.
La Prima Fase: Il Fortilizio Medievale
La prima è relativa al fortilizio medievale: è ancora visibile lungo il perimetro ovest una delle torri angolari; inoltre è documentata la presenza di un profondo fossato, che difendeva il lato nord del castello, che si trovava nell’attuale via Fracasso, nota un tempo col nome di via Fosso.
La Seconda Fase: Il Rinascimento e La Signoria dei Gonzaga
La seconda fase di sviluppo si colloca tra il XVI e il XVII secolo, sotto la signoria dei Gonzaga, dei Cito Moles e dei Bartirotti Piccolomini d’Aragona. È documentato, infatti, che la principessa D. Maria Cyto Moles, che sposò Francesco Bartirotti, principe di Castellaneta, avviò nel 1630 un intervento di ristrutturazione del castello, ingentilendo gli aspri volumi del fortilizio con l’ampia loggia del perimetro ovest, con in giardini pensili, ricavati sul terrapieno delle mura del perimetro sud ed edificando una nuova cappella palatina, dedicata alla Santissima Annunziata, che si affaccia sulla pubblica piazza.
La Terza Fase: Il Barocco e La Ristrutturazione del Cortile
La terza fase si ebbe nel XVIII secolo. Con la morte prematura di Vincenzo Maria Bartirotti, nel 1709 il feudo passò ai De Liguoro e sul finire del ‘700 vennero avviati i lavori di ristrutturazione del cortile del palazzo. Fu così realizzata l’elegante quinta barocca e lo scalone a doppia rampa che conduceva al piano nobile. Inoltre, nel 1791 venne realizzato un pregevole portale d’accesso ai giardini pensili da piazza Sant’Andrea (oggi piazza Villani).
La Quarta Fase: Il Neogotico e Le Scuderie
La quarta e ultima fase di ristrutturazione interessò i prospetti esterni del palazzo agli inizi del XX secolo, quando il duca Paternò decise di far collocare dei merli di gusto neogotico, secondo la moda eclettica del tempo e di aggiungere nuovi corpi di fabbrica, come scuderie, magazzini, opifici nell’ala nord del palazzo.
La Cappella Palatina: Un Capolavoro di G.M. Tarantino

Quanto alla cappella, essa è stata eseguita nell’ambito neretino di G.M. Tarantino e mostra evidenti analogie con la chiesa S. Michele Arcangelo di Tricase dei cadetti di casa Gallone, realizzata nel 1624. La decorazione scultorea della facciata interessa anche l’interno: infatti l’intradosso della volta è scandito da ricche serraglie, costoloni e maschere apotropaiche. Sull’unico altare del sacro edificio è collocata una grande pala raffigurante l’Annunciazione: di buona fattura, il dipinto mostra diverse somiglianze con la tela, raffigurante lo stesso episodio narrato dal Vangelo di Luca, collocata nella chiesa del Gesù di Lecce, del celebre pittore napoletano Girolamo Imparato.
I Giardini Pensili: Un Paradiso Rilassante

Quanto invece ai giardini pensili, questi rappresentano motivo di gran vanto di questo palazzo. Le aiuole si sviluppano simmetricamente, nel gusto del giardino all’italiana, attorno a una fontana settecentesca di forma mistilinea ombreggiata da un rigoglioso glicine. Grazie alla sua posizione rialzata, il giardino gode di una visuale privilegiata su piazza Villani, in cui è possibile ammirare la Chiesa Matrice, la colonna di Sant’Andrea e diversi palazzi nobiliari.